20 settembre 2011

Jean-Luc Godard: "Questa è la mia vita"


Il film di Jean-Luc Godard Questa è la mia vita (tit. or.: Vivre sa vie, 1962), ha un’ambizione del tutto particolare: raccontare una storia individuale e renderla vera attraverso la messa a nudo del carattere fittizio della narrazione.

La protagonista Nana, interpretata dalla splendida Anna Karina, è una ragazza che aspira ad affermarsi come attrice e finisce per recitare un ruolo che l’ambiente degradato in cui vive le destina. Nana, a prescindere dalla sua aspirazione, imbocca la via della prostituzione, fino alla sua tragica morte, non dipesa da alcuna colpa sua, ma dal trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

21 febbraio 2011

Michelangelo Antonioni: "Zabriskie Point"


Con Zabriskie Point (1970), Michelangelo Antonioni ha realizzato un film prezioso, che parla con le raffinate inquadrature e un montaggio di rara eloquenza ben piú che con il tradizionale strumento della trama e del dialogo tra i personaggi.

Per comprendere l'idea che aveva Antonioni della controcultura e dello scontro sociale che imperversava in America al tramonto degli anni Sessanta, occorre rivolgere lo sguardo al minuzioso linguaggio fotografico. In particolare, all'uso di oggetti verticali con cui commenta la situazione settaria che divideva l'America di quegli anni: pali della luce e sportelli d'automobili, palizzate e pareti, edifici, vetrate e tavoli sciorinano una teoria della divisione quotidiana degli spazî che non si limita a registrare gli oggetti di un'epoca che cercava nell'essenzialità del funzionalismo l'ambiente idoneo ai propri bisogni.

17 novembre 2009

Riprendere la differenza: "Doppio sogno" di Schnitzler e "Eyes Wide Shut" di Kubrick


La rivisitazione dei miti è un esercizio tipico dei grandi artisti d’ogni tempo, sia perché per affettività e modo di guardare l’universo mondo essi ne son stati la spiante toppa e la chiave, sia perché il mito non calza piú con le necessità loro. La rivisitazione, oltre che un tributo, s’offre come un tradimento di grande fedeltà che rende col tramando linfa novella alla tradizione.

Un tale omaggio è tipico del cinema, che abbisogna di soggetti che la letteratura non ha smesso di apportare. Eyes Wide Shut (1999) non è nato dalla penuria di soggetti, né da una conversione allo psicologismo schnitzleriano, che in Kubrick v’è sempre stato.

10 ottobre 2009

Emilio Miraglia: "La dama rossa uccide sette volte"


La dama rossa uccide sette volte (1972) di Emilio Miraglia è un film che non può accampare grandi pretese nella gloriosa cinematografia nostrana. Secondo una leggenda tenuta in fede da una famiglia aristocratica, due sorelle sono destinate ad emulare le loro antenate, la dama rossa e la dama nera, uccidendosi l’un l’altra e tornando dopo la morte a vendicarsi.

Su questo sfondo si svolge la vicenda di un film i cui limiti si leggono nella penuria di quei tecnicismi che, sottilmente coniugati, fan parlare di magia del cinema: quest'arte fatta di molte arti, non ultimo lo sguardo denso e profondissimo della pittura.

25 settembre 2009

Jacques Rivette: "Storia di Marie e Julien"


Nell’ultimo film di Jacques Rivette, Storia di Marie e Julien (Histoire de Marie et Julien, 2003), l’orologiaio Julien (Jerzy Radziwiłowicz), che ricatta la ricca Madame X (Anne Brochet), incontra casualmente per strada Marie (Emmanuelle Béart), che aveva conosciuto un anno prima. I due si piacciono subito e Marie si stabilisce da Julien.

Vi sono lati oscuri nella vita di entrambi, non se ne fanno mistero, si riservano dichiaratamente i propri segreti. Attraverso poche battute, Rivette descrive i buoni sentimenti dei due, il desiderio represso di confessarsi, la cordiale gelosia, il bisogno reciproco.

26 agosto 2009

Lezioni di vita in contatto secondo Almodóvar: "Tutto su mia madre"



Tutto su mia madre (1999) di Pedro Almodóvar è un film drammatico. In qualche misura è un film dedicato alle mamme. E si tratta di un ottimo film. A parte queste considerazioni esteriori, il film è crudo, anche sfigato, nella misura in cui su due possibilità, una d’esito positivo e l’altra d’esito negativo, ai personaggi capita sempre il peggio.

Il meccanismo ha bisogno di una tecnica che sorregga la trama che, messa a nudo, si rivelerebbe tediosa. La fotografia e la ritmica, l’esito felice di alcune caratterizzazioni dei personaggi permettono di mantenere nello spettatore un livello d’attenzione al film senza il quale sarebbe un vero fallimento.

Franck Landron: "Nudisti per caso"


Cosa accadrebbe se i vostri valori di convivenza sociale fossero messi seriamente in discussione, e vi trovaste a vivere il paradosso che tutto quello che vi hanno insegnato fin da piccoli potrebbe non interessare a nessuno? È quanto capita a Sophie (Barbara Schulz), protagonista di Nudisti per caso (2003), una commedia francese di Franck Landron sulle costruzioni/costrizioni mentali del punto di vista, dell’abitudine, della normalità.

La storia si incentra sulla disavventura di una madre con due bambini che, dopo l’acquisto vantaggioso di una bella casa, scopre a sue spese che si trova nel bel mezzo di un villaggio nudista. Scandalizzata, Sophie si vede oggetto del disprezzo della collettività locale, per la sua infrazione della regola, che è quella di andare in giro vestita. Le sono amici la bella Juliette (Magali Muxart) e il marito Gilbert (Simon Bakhouche), che abitano alla porta accanto e organizzano orge domestiche.

16 agosto 2009

I pornografi Althea e Larry Flynt: il tema della pornografia nel film di Miloš Forman

Larry Flynt - Oltre lo scandalo (1996) di Miloš Forman è un film che tratta il tema della pornografia. Non si tratta del mondo del porno, della sua contestualizzazione, non si seguono le vicende della produzione pornografica più pruriginosamente esibita. Non è la storia dei film hard né il dramma di modelli o modelle prese nel meccanismo di produzioni sordidamente preorganizzate.

Se la pornografia è la rappresentazione sessuale invisa in una data collettività, qui si tratta di narrare l'inimicizia verso Larry Flynt da parte della collettività, attraverso le sue manifestazioni: politica, giuridica, dissenso privato (i vari movimenti politici d'ispirazione religiosa che vediamo nel film, i magistrati, il sicario che spara a Larry Flynt).

Non a caso il titolo originale del film è The People vs. Larry Flynt, ossia "il Popolo (americano) contro Larry Flynt", secondo un modo di intestare le pratiche processuali in America. Il vero scontro non si svolge essenzialmente nelle aule di giustizia, si svolge piuttosto nelle strade, nei club e nelle abitazioni private, nei luoghi pubblici e nei mezzi di informazione.